Il benchmarking
Che cos’è e come utilizzarlo nelle attività di ristorazione

Isolarsi nel proprio mondo con le proprie convinzioni, chiudere gli orizzonti, arroccarsi sulle proprie posizioni è sicuramente un atteggiamento poco proficuo e produttivo; lo è ancora di più se parliamo di imprese, di attività produttive come la tua attività di ristorazione.

Importantissimo è conoscere la propria realtà, i propri punti di forza e debolezza, le proprie potenzialità, gli strumenti a propria disposizione. Per una crescita sana della tua impresa è però, molto importante anche guardarsi attorno, analizzare il proprio mercato di riferimento, confrontare i risultati della propria impresa con quelli di altre imprese dello stesso settore, fare cioè benchmarking.

Il benchmarking è una metodologia che aiuta a identificare le pratiche gestionali migliori (best practice) tramite un confronto approfondito dei risultati economici ottenuti, quindi osservare la propria azienda in rapporto alle attività concorrenti. Come? Analizzando i bilanci per scoprire chi ha realizzato i migliori risultati, ossia quale azienda sia stata più performante.

In questo modo, si possono estrapolare le strategie migliori e applicarle alla propria azienda attraverso un’analisi scevra da pregiudizi o pareri personali e basata solo sull’analisi dei dati.

Sicuramente, come imprenditore o come appassionato ristoratore, analizzerai spesso la redditività della tua attività; su che base la valuti? Riesci ad avere una visione obiettiva?

Poiché la stessa attività di impresa implica la concorrenza (a meno che non operi in regime di monopolio, e non è certamente il caso della ristorazione), è fondamentale studiare i propri competitors per un apprendimento costante e lo sviluppo di nuove competenze volte a migliorare i propri processi produttivi e il proprio sistema di gestione.

Questo è proprio quello in cui ci supporta il benchmarking aiutandoci a valutare se i risultati raggiunti sono in linea con il mercato, se un certo trend di sviluppo o di decrescita è una situazione specifica della propria attività o se colpisce tutto sul settore, scoprire qual è lo stato di clienti e fornitori per capire se il proprio posizionamento sulla catena del valore (value chain) sia migliorabile.

Come modificare quindi in positivo i propri risultati e magari sorpassare i propri competitors? Osservando i propri concorrenti e scoprendo chi ottenga le migliori performance attraverso la metodologia del benchmarking.

Nelle PMI – Piccole Medie Imprese italiane questa metodologia è in realtà, ancora poco diffusa; già può infatti, essere impegnativo leggere il bilancio della propria attività, ancor più difficoltoso compararlo con quello dei concorrenti.

Tuttavia, le imprese più attente e smart, consapevoli delle potenzialità del benchmarking, lo hanno inserito nei propri processi aziendali come analisi da svolgersi almeno una volta l’anno.

Come iniziare e da dove? Innanzitutto vanno ricavati i dati dei concorrenti dai bilanci consultabili online; è essenziale poi, prima di procedere al confronto, sistematizzare i dati disponendo le voci di bilancio in modo tale da rendere l’analisi più agevole ed immediata. Fondamentale sarebbe la riclassificazione del conto economico che permetterebbe di evidenziare dati difficilmente ricavabili dai bilanci fiscali. Non è sicuramente un’operazione semplice, ma certamente non impossibile con un po’ di pazienza. I dati estrapolati vanno poi confrontati ed analizzati per metterli in relazione ai risultati ottenuti (performance).

Su questa base potrai decidere il tuo piano d’azione, formulare i necessari interventi per migliorare la tua attività di ristorazione, ridefinire i tuoi obiettivi e il tuo posizionamento sul mercato.

La strategia elaborata va poi, naturalmente, messa in pratica con costanza e diligenza; solo così infatti, sarà possibile valutarne l’efficacia. Ideale sarebbe mettere a punto questi piani d’azione in team per garantire una maggiore solidità alle decisioni prese.

I piani elaborati vanno comunque sempre rapportati ai continui cambiamenti dell’azienda e del mercato; la perseveranza va quindi affiancata da una giusta componente di flessibilità che è poi il punto di forza delle PMI, proprio come la tua attività di ristorazione.